Lo spazzolino è diventato un oggetto sempre più sofisticato e specializzato per la sua funzione orginale di pulizia dei denti. Negli anni sono state infatti implementate delle funzionalità sempre più specifiche che ci aiutano a rendere la pulizia più semplice ed efficace. Gli spazzolini elettrici in questo sono emblematici. Con dei modelli sempre più tecnologici e implementati che riescono a raggiungere ogni parte della nostra bocca e pulirla dalla sporcizia accumulata. Una delle funzioni più promettenti e innovative è senza dubbio l’idropulsore integrato allo spazzolino elettrico.
Con questa interazione ingegnosa, non solo si puliscono i denti con la testina rotante dello spazzolino. Ma il getto d’acqua aiuta la migliore rimozione dei residui di cibo e depositi di tartaro. Insomma lavorano in sinergia per una resa efficiente della pulizia dentale. Ovviamente l’idropulsore è uno strumento che funziona autonomamente già in maniera efficiente. Insieme allo spazzolino elettrico diventa un’arma in più per la pulizia dentale. Nel corso di questo articolo andremo a vedere meglio nel dettaglio quanto l’interazione tra questi due strumenti possa essere utile. E invece quanto sarebbe piuttosto consigliabile che questi due elementi restino separati in un uso successivo. Un po’ come l’utilizzo del filo interdentale prima di spazzolare i denti. Daremo quindi dei consigli in merito cercando di dare anche delle possibili soluzioni al dilemma.
Cos’è un idropulsore e a cosa serve
Partiamo dunque col dire che l’idropulsore è un dispositivo di irrigazione orale. Questo utilizza un getto d’acqua indirizzato fra i denti e le gengive il cui scopo è quello di rimuovere i residui di cibo, di placca e batteri. L’uso consigliato è quello quotidiano insieme al filo interdentale, prima cioè della pulizia tramite spazzolino per migliorare l’igiene orale.
Insomma di base l’idropulsore è un dispositivo non integrato ma a sé stante. Come è quello del filo interdentale prima e del colluttorio dopo, in buona sostanza. Ma ovviamente tra le nuove funzioni introdotte negli spazzolini elettrici lo possiamo trovare insieme. Lo scopo di un idropulsore è lo stesso di un filo interdentale. La differenza è dettata dal mezzo con cui i residui di cibo e la placca sonono rimossi il getto d’acqua indirizzato in maniera mirata e potente è sicuramente uno dei metodi più efficaci per rimuovere la sporcizia tra i denti. Per questo stesso motivo è pensato l’idropulsore integrato allo spazzolino. Cioè per agire in maniera sinergica con l’azione della testina in movimento.
Meglio uno spazzolino elettrico con idropulsore integrato o separati?
Ma veniamo dunque al nocciolo della questione. Uno spazzolino elettrico è meglio che lavori in completa autonomia o funziona meglio con un idropulsore integrato. Per dare una risposta esaustiva bisognerà prima capire come è formato un normale spazzolino elettrico. Molti sanno che è formato da due parti. Il corpo con l’impugnatura e la testina intercambiabile. Questi due elementi lavorano in stretta connessione per garantirci efficienza e pulizia. Ovviamente la testina ha un lavoro di rotazione, oscillazione e vibrazione che è quello permette la pulizia dei denti. La testina è alimentata dal motore che prende energia dalla batteria. Fin qui, nulla di particolarmente complesso.
I problemi, se così vogliamo chiamarli, arrivano quando all’interno del corpo dello spazzolino elettrico andrà inserito un idropulsore integrato. Ovviamente questo avrà bisogno di una piccola pompa che mandi il getto d’acqua a pressione. Il tubicino poi dovrà prendere l’acqua da una fonte esterna. Insomma lo spazzolino elettrico risultante diventa molto più ingombrante del normale. Sicuramente l’effetto di pulizia sarà superiore a quella di un normale spazzolino elettrico. Ma ci sarà da mettere in conto sia il maggior ingombro, che il maggior dispendio di energia della batteria. In buona sostanza lo spazzolino andrà ricaricato più di frequente rispetto ad un modello senza idropulsore integrato.